Manifesto Politico

Remilia Pride 2023

È ora! Dopo tanta attesa, domenica 25 giugno 2023 si terrà il secondo REmilia Pride.

Nel 2017 il Remilia Pride ha portato 17.000 persone a manifestare per le strade di Reggio Emilia. Da allora, insieme, abbiamo ottenuto tanto: un tavolo interisitituzionale contro l’omotransnegatività; una legge regionale per il contrasto e la prevenzione delle discriminazioni contro le persone LGBTQIA+; un punto di accesso endocrinologico per le persone trans* in ospedale e l’apertura della casa arcobaleno “Pier Vittorio Tondelli” che oggi ospita tre persone in fuga da gravi discriminazioni.

Tuttavia è ormai chiaro che tutto questo non basta. Viviamo in un’Italia il cui governo è pronto a schiacciare chiunque sia diversə, a partire dalle persone LGBTQIA+. Non siamo “carichi residuali” ma persone da salvare. Siamo famiglie di bambinə senza diritti, ma lottiamo per l’uguaglianza per tutte le famiglie. Subiamo offese e sputi per le strade, anche a Reggio Emilia, ma lavoriamo per ottenere educazione, dialogo e accoglienza, senza dimenticare nessunə.

Di fronte agli attacchi e alle ingiustizie che la comunità subisce quotidianamente, chiediamo alla città di Reggio Emilia, alla Regione Emilia Romagna e all’Italia di poter semplicemente vivere in “Un Posto Sicuro”, tutelando maggiormente i servizi, il mondo del lavoro, la scuola e il paese tutto, per il benessere di tutte le minoranze. Secondo tutti i dati, le persone LGBTQIA+ in Italia sono tra le più discriminate, senza che dal 1993 ad oggi si sia mai ottenuta alcuna legge che punisca le discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere. Il DdL Zan, che includeva anche la fattispecie della misoginia e della disabilità, è affondato alla fine della scorsa legislatura tra gli sguaiati applausi dei senatori di destra.

Oggi più che mai dobbiamo scendere in Piazza e rivendicare con orgoglio il nostro diritto fondamentale di esistere e di vivere in un posto sicuro.

Per questo chiediamo che Reggio Emilia, città del tricolore e della prima unione civile italiana, ci aiuti a difendere e promuovere i diritti civili in una Italia che ancora rappresenta il fanalino di coda in Europa, secondo tutte le statistiche.

Il Pride è una manifestazione di orgoglio e consapevolezza. Non importa se si è gay, etero, bisessuale, trans*, non binary, intersex, asessuale, che si sia neurodivergenti, neurotipici, con disabilità o non, che si creda nella religione o meno, che si viva o no con hiv, qualunque sia l’età o l’etnia: i diritti e la libertà devono essere un patrimonio di tutta la cittadinanza.

Alle forze politiche italiane chiediamo

  • il Matrimonio Egualitario. Le Unioni Civili sono state un primo passo; la vera uguaglianza e la fine della discriminazione istituzionale passano però dall’estensione del matrimonio, con suoi diritti e doveri, alle coppie non eterosessuali.
  • una legge vera e seria contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, in modo che i reati contro le persone LGBTQIA+ non abbiano più uno sconto di pena rispetto a quelli per odio religioso o razziale, come di fatto è oggi con la legge Mancino.
  • una riforma della legge sulle adozioni, perché i bambini possano trovare una casa e una famiglia anche presso single e coppie unite civilmente.
  • il superamento della Legge sui percorsi di procreazione medicalmente assistita (Legge 40/2004), sia per le donne single che per le coppie di donne, e l’abolizione del divieto alla “gestazione per altri”, in modo da rendere possibile la genitorialità a tutte le persone senza dovere andare in altri paesi e impedire lo sfruttamento delle fasce deboli della popolazione, in particolari le donne.
  • che le figlie e i figli presenti nelle famiglie omogenitoriali siano riconosciutə immediatamente; e che in futuro questə siano riconosciutə alla nascita, automaticamente sui certificati di nascita e sui documenti di identità.
  • il superamento della legge 164/82. Chiediamo una legge che permetta alle persone trans* e non binarie di ottenere documenti conformi alla propria identità tramite un percorso di affermazione di genere basato sulla piena autodeterminazione, in modo da accedere al mondo del lavoro, scuola e sanità e servizi in generale senza che la burocrazia sia causa di ulteriori discriminazioni. Chiediamo, inoltre, che vengano riconosciuti i diritti delle persone con varianza di genere in età evolutiva e delle famiglie transgenitoriali.
  • il rafforzamento, il consolidamento e la sistematicità dei progetti scolastici laici contro il bullismo e di educazione sessuale per favorire una sessualità sana, consapevole, consensuale e in grado di valorizzare le diversità.
  • l’abolizione del reato di clandestinità ed il rafforzamento del sistema di accoglienza per le persone migranti e dei salvataggi in mare. È inoltre necessaria una procedura più rapida e più chiara per l’accesso ai documenti.
  • il blocco di trattamenti e interventi medico-chirurgici a scopo “correttivo” sullə neonatə intersessuali
  • che l’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, diventi un organo indipendente dal governo

Alla Regione Emilia-Romagna chiediamo

  • la piena applicazione della legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, approvata nel 2019 e solo minimamente applicata, affinché la regione faccia da traino al resto della nazione.
  • un coordinamento regionale di scambio di buone prassi tra le province per le iniziative di prevenzione e gestione delle infezioni sessualmente trasmissibili, che preveda gratuità della PreP e facilità di accesso ai test e alle terapie anche per chi vive lontano dagli ospedali. È fondamentale includere le associazioni di persone che vivono con HIV e quelle rappresentanti le comunità più colpite, al fine di contrastare lo stigma ed i pregiudizi e puntare sull’informazione pubblica riguardante U=U, non rilevabile = non trasmissibile.
  • sostegno finanziario ai centri antiviolenza e ai servizi di comunità come le case di accoglienza per persone LGBTQIA+ vittime di violenze e discriminazioni, a spazi d’integrazione per le persone migranti e a progetti pilota di Centri Anziani LGBTQIA+.

Alla Provincia di Reggio Emilia, alle Unioni di Comuni e ai Comuni stessi chiediamo

  • l’adesione e la partecipazione attiva alla rete RE.A.DY, Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per lo scambio di buone prassi

Alla Provincia di Reggio Emilia, alle Unioni di Comuni e ai Comuni stessi chiediamo

  • di rafforzare il percorso del Tavolo Interistituzionale per il contrasto all’omo-transnegatività e per l’inclusione delle persone LGBT del Comune, tramite l’adesione di ulteriori enti, istituzioni e associazioni.
  • di rafforzare ed espandere il servizio “Punto T”, collocato all’interno dello Spazio Sessualità e Salute dell’AUSL di Reggio Emilia, attivando uno sportello psicologico tenuto da professionistə con competenze specifiche e garantendo l’utilizzo di protocolli basati sul consenso informato. Chiediamo che siano coinvolte persone trans* volontarie a scopo di accoglienza e informazione.
    il pieno sostegno alla casa di accoglienza per persone LGBTQIA+ “Pier Vittorio Tondelli”, aperta a fine 2022 grazie al supporto del Comune di Reggio Emilia e di ACER Reggio Emilia.
  • eventi di formazione sull’accoglienza e sul rispetto delle persone LGBTQIA+ e percorsi di sensibilizzazione non-eteronormativi per tutti lə operatorə a contatto con il pubblico: in particolare negli ambiti scolastici, servizi socio-assistenziali, sportivi, forze dell’ordine e accoglienza migranti.
  • che venga riconosciuto il diritto alla sessualità delle persone neuro-divergenti e con disabilità, ad esempio tramite figure come l’assistente sessuale.

In un momento storico in cui temiamo anche per il poco che abbiamo ottenuto duramente, non cederemo e non torneremo a nasconderci. I nostri obiettivi ci guidano verso un domani più equo e più giusto:

per un posto sicuro, insieme.

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Per qualsiasi informazione relativamente alla partecipazione al corteo di Domenica 25 giugno puoi contattarci all’indirizzo info@remiliapride.it

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